Ultima modifica: 17 Gennaio 2017

Vademecum sui BES/DSA

Vademecum sui BES/DSA

Il percorso individualizzato e personalizzato per gli alunni con BES

a cura del Referente di Istituto Prof. A. Colloca

Il presente documento intende fornire alcuni punti di riflessione che aiutino i Colleghi Docenti nel loro lavoro quotidiano.

Il nuovo quadro normativo ha mutato alcuni elementi sulle necessità di inclusione e successo formativo.

PREMESSA: LA SCUOLA COME LUOGO DI BENESSERE E INCLUSIONE

la realizzazione di un clima (pro)positivo dipende da alcune azioni e da un insieme di finalità condivise. La stesura del PDP, del PEI e di qualsiasi elemento di progettazione educativa deve essere intesa come un importante strumento di confronto. La stesura del Piano non può essere una mera incombenza del Coordinatore, si tratta, infatti, di mettere in comune una visione che concorra al successo formativo dell’allievo. È opportuno, da parte del Team docente, definire delle linee di condotta condivise nell’uso delle misure compensative e dispensative spiegando, ai diretti interessati e ai coetanei della classe, le ragioni di quelle scelte. Ciò al fine di evitare incomprensioni da parte degli altri allievi o forme di “apparente discriminazione” che nuocerebbero al clima della classe.

ANALISI DELLE DEFINIZIONI NORMATIVE

Bes e Dsa non sono la stessa cosa. Infatti i Dsa sono i Disturbi Specifici di Apprendimento come Dislessia, Disortografia, Disgrafia e Discalculia (Art. 1 Leg.170/10), e riguardano dunque il tipo di difficoltà che mostra il ragazzo (disturbo specifico di apprendimento); mentre i Bes sono gli strumenti di intervento didattico che mettiamo in atto in classe sia per gli alunni con Dsa che per tutti gli “alunni che presentano una richiesta di speciale attenzione per una varietà di ragioni”(Dir. MIUR 22/12/2012).

BES (Bisogni Educativi Speciali) UN CONTENITORE E UNA SERIE DI STRUMENTI.

La sigla Bes ha creato confusione in quanto definisce un contenitore ove confluiscono le diverse tipologie di disagio, disturbo, sindrome e, contemporaneamente, una serie di Bisogni differenti che richiedono strumenti differenti.

La Direttiva del 27 dicembre 2012 vi fa comprendere tre grandi sotto-categorie:

1. la disabilità, certificata ai sensi dell’art. 3, commi 1 o 3 (gravità) della Legge 104/92, che dà titolo all’attribuzione dell’insegnante di sostegno;

2. i disturbi evolutivi specifici con certificazione o diagnosi (secondo la Direttiva, tali disturbi se non vengono o possono non venir certificate ai sensi della legge 104/92, non dando diritto all’insegnante di sostegno): i DSA (con diagnosi ai sensi dell’art. 3 della Legge 170/2010) e gli altri quadri diagnostici quali i deficit del linguaggio, delle abilità non verbali, della coordinazione motoria, dell’attenzione e dell’iperattività, e il funzionamento intellettivo limite che viene considerato un caso di confine fra la disabilità e il disturbo specifico;

3. lo svantaggio socio-economico, linguistico, culturale: la Direttiva dispone che l’individuazione di tali tipologie di BES deve essere assunta da Consigli di classe sulla base di considerazioni di carattere psicopedagogico e, in particolare, la circolare n.8 del 6 marzo 2013, sulla base di elementi oggettivi (come ad es. una segnalazione degli operatori dei servizi sociali), ovvero di ben fondate considerazioni psicopedagogiche e didattiche.

A quanto sopra elencato può associarsi, in alcuni casi, anche una situazione di (FIL) Funzionamento Intellettivo Limite che aggrava la reale capacità cognitiva dell’allievo in difficoltà.

STRUMENTI OPERATIVI

Il PEI (RIGUARDA GLI ALLIEVI DIVERSAMENTE ABILI), IL PDP (riguarda le situazioni riconducibili ad allievi con Disturbi di Apprendimento), vanno redatti per i casi con certificazione o diagnosi (rilasciata da strutture sanitarie ASL).

Nelle situazioni di svantaggio, i BES possono essere evidenziati in un PDP – SEMPLIFICATO inteso come strumento di lavoro del Team docente e come elemento di salvaguardia dell’allievo e dei docenti se insorgono contestazioni su presunte inadempienze.

GLI (Gruppo di Lavoro per l’Inclusione)

Il GLHI viene sostituito dal GLI coordinato dal Dirigente Scolastico o suo delegato, ne fanno parte tutte le risorse specifiche e di coordinamento presenti nella scuola: funzioni strumentali, insegnanti per il sostegno, AEC, assistenti alla comunicazione, docenti disciplinari” con esperienza e/o formazione specifica o con compiti di coordinamento delle classi, genitori ed esperti istituzionali o esterni in regime di convenzione con la scuola.

Il GLI svolge funzioni interne ed esterne alla scuola, relative a tutte le problematiche riferite ai BES.

Il GLI redige il PAI (Piano Annuale per l’Inclusività)

Secondo la C. M. n.8 del 6 marzo 2013, la proposta del PAI è da redigere al termine di ogni anno scolastico (entro il mese di giugno). il PAI è parte integrante del POF. Esso non va inteso come un ulteriore adempimento burocratico, bensì come uno strumento che possa contribuire ad accrescere la consapevolezza dell’intera comunità educante sulla centralità e la trasversalità dei processi inclusivi in relazione alla qualità dei “risultati” educativi, per creare un contesto educante dove realizzare concretamente la scuola “per tutti e per ciascuno

L’idea di inclusione si basa non sulla misurazione della distanza da un preteso standard di adeguatezza, ma sul riconoscimento della rilevanza della piena partecipazione alla vita scolastica da parte di tutti i soggetti. Se l’integrazione tende a identificare uno stato, una condizione, l’inclusione rappresenta piuttosto un processo, una filosofia dell’accettazione, ossia la capacità di fornire una cornice dentro cui gli alunni — a prescindere da abilità, genere, linguaggio, origine etnica o culturale — possono essere ugualmente valorizzati, trattati con rispetto e forniti di uguali opportunità a scuola”.

I Disturbi Specifici di Apprendimento (DSA),

L’eziologia dei Disturbi Specifici di Apprendimento è oggetto di dibattito nella comunità scientifica, tuttavia è assodato che NON SI TRATTA DI UNA MALATTIA, bensì di una CARATTERISTICA PERSONALE, solitamente di carattere neurobiologico ereditario.

La scuola deve focalizzare la propria attenzione sulle conseguenze che i DSA apportano nella vita dei ragazzi che ne sono affetti. Nello sviluppo di ciascuna singola storia educativa e personale, le difficoltà connesse ai DSA si riverberano prioritariamente sull’apprendimento e sullo sviluppo delle competenze ma, quando non sono adeguatamente riconosciute, considerate e trattate in ambito scolastico, causano anche ricadute sugli aspetti emotivi, di costruzione dell’identità, della stima di sé, delle relazioni con i pari d’età.

È importante che le situazioni di svantaggio, e i DSA non concorrano a minare l’autostima dell’alunno/a, poiché, tra tutte le altre, la disistima rappresenta la maggior causa di insuccesso scolastico.

Cosa si intende per Disturbi Specifici di apprendimento quali sono e come possono essere riconosciuti?

Occorre tener conto che, secondo le statistiche internazionali, incidono sul 2-4 % della popolazione (1 caso ogni 25 alunni circa) di cui solo una % è dichiarata.

DSA – Disturbi Specifici dell’Apprendimento:

  • DISLESSIA

  • DISORTOGRAFIA (di solito associata alla dislessia)

  • DISGRAFIA

  • DISCALCULIA

  • DISPRASSIA

  • DISNOMIA

  • ADHD (DISTURBO DA DEFICIT DI ATTENZIONE E IPERATTIVITÀ)

Spesso il soggetto non vuole che si sappia (ritrosia a parlarne, vergogna), tale atteggiamento può essere dovuto a diverse cause: timore di non farcela, giudizi superficiali sul soggetto che sono stati inconsapevolmente rafforzati da affermazioni affrettate nel pregresso percorso scolastico (“sei pigro”, “non sei capace di far nulla”, “è inutile che studi, tanto lo sappiamo che…”, “non sei neanche capace di copiare alla lavagna”, ecc…).

  • DISLESSIA – Lentezza: l’alunno leggendo un testo deve poter leggere almeno 3 sillabe al secondo al di sotto di tale indice si può rilevare una dislessia lieve, media, grave. Difficoltà di comprensione del testo e di memorizzazione.

  • DISORTOGRAFIA – (di solito associata alla dislessia) mancanza di automatismo nella scrittura, mancata associazione tra grafema e fonema, confusione nella riproduzione di suoni simili.

  • DISGRAFIA – riproduzione errata e sgraziata della forma

  • DISCALCULIADifficoltà a leggere e scrivere numeri, Lentezza nell’enumerazione specie a ritroso, Lentezza nel calcolo mentale anche nei casi semplici

  • DISPRASSIAcarenza nel controllo della motricità fine (allacciarsi le scarpe, usare il compasso)

  • DISNOMIA – errori linguistici sbagliare i nomi, le concordanze, i tempi

  • ADHD (DISTURBO DA DEFICIT DI ATTENZIONE E IPERATTIVITÀ) incapacità di mantenere a lungo attenzione e concentrazione abbinata alla necessità di muoversi (associata al 25% con gli altri casi di DSA)

NB: una caratteristica rilevata in molti casi di DSA è la comorbilità. È frequente infatti accertare

la compresenza nello stesso soggetto di più disturbi specifici

dell’apprendimento o la compresenza di altri disturbi neuropsicologici (come

l’ADHD …) e psicopatologici (ansia, depressione e disturbi della condotta).

Provvedimenti che occorre attuare:

Cosa bisognerebbe fare con un allievo/a con BES / D.S.A.

  • Incoraggiare l’allievo/a e lodarlo

  • Condurre ogni sforzo per costruire la fiducia in sé

  • Trovare qualcosa in cui riesce bene

  • Assegnare meno compiti: ad es. fargli usare testi ridotti non per contenuto ma per quantità di pagine

  • Valutare il contenuto del lavoro scritto, non l’ortografia

  • Valutare le risposte orali

  • Fornire più tempo per copiare alla lavagna

  • Lasciare lavorare il ragazzo/a con il testo aperto

  • Fargli capire che comprendete le sue difficoltà senza compatirlo

  • Fargli usare, dove necessario, gli strumenti compensativi (tabelle, mappe concettuali, calcolatrice, registratore, personal computer con correttore ortografico)

  • Ridurre lo studio delle lingue straniere in forma scritta

Cosa non bisognerebbe fare con un allievo con D.S.A. Data la complessità dei DSA non esiste un protocollo Unico di trattamento, ma occorre adottare delle misure Dispensative/Compensative ad hoc adattandole alle caratteristiche personali dell’allievo/a.

  • Evitare di farlo leggere ad alta voce (se vuole leggere non impedirglielo)

  • Non correggere “tutti” gli errori nei testi scritti

  • Non dare liste di parole da imparare a memoria

  • Evitare di fargli ricopiare il lavoro svolto

  • Non paragonarlo agli altri

  • Evitare di definirlo lento, pigro, svogliato.

    ESAMI DI STATO

    il Consiglio di classe inserisce nel documento del 15 maggio il Piano Didattico Personalizzato o altra documentazione. Sulla base di tale documentazione e di tutti gli elementi forniti dal Consiglio di classe, le Commissioni predispongono adeguate modalità di svolgimento delle prove scritte e orali.

    Nello svolgimento delle prove scritte, i candidati possono utilizzare gli strumenti compensativi previsti dal Piano Didattico Personalizzato o da altra documentazione.

    Il referente (GLI – BES/DSA) Prof. Colloca è a disposizione dei colleghi, ove richiesto, per eventuali chiarimenti e/o consigli per la stesura del PDP, Scheda di rilevazione dei nuovi casi, e per le diverse questioni che possono evidenziarsi per ciascun caso. Settimo T.se, 15/10/2015

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